In caso di incidente, se ad avere torto è l’assicurato, la compagnia può chiedergli il risarcimento, avendo rimborsato ad altri un danno provocato dal comportamento scorretto dal cliente.
Una delle clausole contrattuali di un contratto di assicurazione a cui si dovrebbe prestare particolare attenzione è quella relativa al diritto di rivalsa. Che cos’è l’azione di rivalsa dell’assicurazione? In sostanza, in caso di incidente, se ad avere torto è l’assicurato, la compagnia può chiedergli il risarcimento dal danno. Tradotto significa che l’assicurazione non paga e, anzi, deve essere pagata perché ha rimborsato ad altri un danno provocato dall’assicurato che ha avuto un comportamento scorretto.
Rivalsa: la compagnia non paga e vuole essere pagata
Indice
- 1 Azione di rivalsa dell’assicurazione: quando?
- 1.1 Guida sotto effetto di alcol o droghe
- 1.2 Patente scaduta o conducente non abilitato
- 1.3 Tipo di guida
- 1.4 Atri casi
- 2 Azione di rivalsa dell’assicurazione: casi pratici
- 3 Azione di rivalsa dell’assicurazione: si può rinunciare?
Azione di rivalsa dell’assicurazione: quando?
Vediamo i casi più comuni in cui la compagnia di assicurazione può esercitare il diritto di rivalsa.
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Guida sotto effetto di alcol o droghe
È il caso classico dell’assicurazione che non paga. Se una persona provoca un sinistro perché si mette alla guida dopo aver bevuto troppo o aver assunto droghe e stupefacenti non solo dovrà fare i conti con la giustizia, ma l’assicurazione pretenderà di essere risarcita, totalmente o parzialmente, a seconda di quanto si è stabilito nel contratto. Mentre alcune compagnie, infatti, chiedono il rimborso totale, altre assicurano il danno fino a una certa cifra, superata la quale dovrà pagare il cliente. Ma attenzione: nel caso in cui non sia la prima volta che quest’ultimo provoca un danno (per aver già provocato un sinistro), sarà lui a dover pagare e tutto di tasca propria.
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Patente scaduta o conducente non abilitato
Purtroppo capita di non ricordare tutte le scadenze, nonostante il calendario sembri un campo minato di segni e crocette e il cellulare squilli in continuazione per i promemoria. Succede, quindi, che ci si dimentichi di rinnovare la patente e succede anche che, proprio quando – senza saperlo – si circola con la patente scaduta, si faccia un incidente. In questo caso, tutto dipende dalla compagnia. Alcune pretendo il risarcimento senza “se” e senza “ma”; altre “graziano” il cliente se la patente dell’assicurato è scaduta da meno di 12 mesi, imponendo, però, di rinnovarla entro 45 giorni dall’avvenuto sinistro.
Altra ipotesi in cui si parla di rivalsa è quella del conducente non abilitato: chi è? Si tratta di colui che non ha la patente perché non è riuscito ad ottenerla, ce l’ha ma è sospesa (ad esempio, perché si sono superati i limiti di velocità) o gli è stata ritirata. Se, nonostante tutto, questa persona ha talmente tanto coraggio e incoscienza da mettersi alla guida e resta coinvolto in un sinistro, peggio per lui. Scatta la rivalsa dell’assicurazione che può anche chiedergli i soldi versati a terzi. Può, tuttavia, accadere che in alcuni contratti sia inserita una clausola in cui la compagnia rinuncia a priori al diritto di rivalsa, pagando un sovrapprezzo. Di solito si tratta di una cifra alta, quindi, si tratta più che altro di scegliere il male minore (vedi sotto).
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Tipo di guida
La rivalsa per tipo di guida viene esercitata quando, in caso di incidente stradale, il conducente alla guida del veicolo coinvolto nel sinistro risulta escluso dalla formula di guida indicata nel contratto assicurativo. Ad esempio, si pensi a un diciottenne che si trova alla guida di un auto assicurata con la formula di guida esperta (che è valida per conducenti da 26 anni in su).
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Atri casi
Altre ipotesi in cui si parla di rivalsa sono:
- se il veicolo è soggetto a fermo amministrativo e l’assicurato lo utilizza comunque;
- se si trasporta un numero di passeggeri superiore al dovuto (ad esempio cinque persone a bordo di una macchina omologata per quattro);
- se l’assicurato ha fornito delle informazioni false quando ha firmato il contratto oppure non comunica tempestivamente alla compagnia dei dati particolarmente importanti che possano aggravare il rischio (per intenderci, una diminuzione della vista o un handicap permanente);
- se il veicolo privato viene utilizzato come scuola guida;
- in caso di partecipazione del veicolo a gare o competizioni sportive;
- in caso di danni provocati da veicoli alimentati a metano o gpl avvenuti in aree in cui il loro accesso è vietato dalla legge.
Azione di rivalsa dell’assicurazione: casi pratici
Vediamo qualche esempio di rivalsa praticata dalle principali compagnie assicurative per la guida sotto effetto di sostanza alcoliche e/o stupefacenti.
- Direct Line: rivalsa limitata al 10% per un massimo di 2.500 euro;
- Genialloyd: rivalsa limitata a 2.500 euro per i danni causati sotto l’effetto dell’alcol;
- Quixa: rivalsa fissata ad un massimo di 5.000 euro per la guida in stato di ebbrezza;
- Zurich Connect: rivalsa limitata a 2.500 euro.
La clausola relativa alla rinuncia deve essere valutata con attenzione: il premio aumenta ma i vantaggi ci sono
Azione di rivalsa dell’assicurazione: si può rinunciare?
Può anche succedere che nella polizza sia inserita una clausola facoltativa che va ad annullare l’azione di rivalsa esercitabile dall’assicurazione. In altre parole, la sua sottoscrizione elimina la possibilità che la compagnia di assicurazione si rivolga al contraente per chiedere il rimborso del risarcimento pagato. Ma… c’è un ma: il premio aumenta e, quindi, il costo annuale dell’assicurazione. Qual è il vantaggio? Se i danni causati in per guida in stato d’ebbrezza sono ingenti, ad esempio, l’aver sottoscritto questa clausola salva il contraente dal doverli ripagare all’assicurazione. E non è poco.